di Fabio Marcelli pubblicato su il fatto quotidiano del 30/11/2014 (visualizza articolo originale)
Non si può certo dire che gli ultimi venti anni della sinistra italiana siano stati particolarmente gloriosi. Anzi, se abbiamo assistito a pagine indubbiamente buie della nostra vita politica, da Berlusconi a Monti a Letta a Renzi, ciò è avvenuto in buona misura proprio a causa delle assenze, dei limiti e dei difetti imperdonabili di chi la sinistra ha voluto in questi venti anni rappresentare. E non mi riferisco certo al Pd, sia pure nelle sue sedicenti varianti di sinistra.
di Giorgio Airaudo pubblicato su il manifesto del 26/11/2014 (visualizza articolo originale)
Lavoro. Un voto che allarga la crepa con il paese. Aver imposto alla camera una procedura straordinaria per approvare una legge delega con forti aspetti di incostituzionalità aggrava la già grande distanza tra ciò che il parlamento ha discusso sul Jobs Act e il paese reale. Il paese reale unisce nelle piazze i giovani precari che vogliono diritti e lavoro per tutti e i lavoratori che difendono i loro diritti ancora una volta per tutti. Il paese reale unisce nello sciopero generale del 12 dicembre i sindacati che chiedono ascolto per i lavoratori. Questa è una distanza che oramai si misura nell’aumento delle astensioni di elezione in elezione.