Roma Casa della Città - Venerdì 15 marzo 2019
Nella giornata del Strike Global for Future nel pomeriggio dopo la manifestazione si sono tenute in molte città italiane le Cento Piazze Costituenti per un patto intergenerazionale.
A Roma incontro con Ugo Mattei, Antonio Caracciolo e Paolo Cento
Roma 15 febbraio 2019 - IL circolo Diritto & Democrazia organizza un dibattito presso l'aula 4 del Dipartimento di Giurisprudenza Università degli Studi Roma tre - via Ostiense, 139, dal titolo:
I beni comuni: la ripresa di un tema di riforma
Presiede Giuseppe Grisi
Introduce Antonello Iuliani
Sono intervenuti:
Luca Nivarra, Oberdan Tommaso Scozzafava, Luca Nivarra, Adolfo di Majo, Gregorio Arena, Ugo Mattei.
Roma 18 dicembre 2018
il Comitato popolare di Difesa Beni Comuni, Sociali e Sovrani "Stefano Rodotà" ha presentato in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare sul testo originario scaturito dal lavoro della Commissione Rodotà, che non fu mai discusso in Parlamento.
Questo passaggio apre l'iter che porterà all'avvio della raccolta firme e alla strutturazione di una rete capillare sul territorio italiano.
Per informazioni e adesioni visitate il sito http://www.benicomunisovrani.it/
A dieci anni dalla commissione Rodotà: quale futuro per i beni pubblici? Il 30 novembre 2018 all'Accademia dei Lincei (Via Lungara 230, Roma), dalle 9.30 si terrà una giornata di studi per far ripartire i lavori della Commissione Rodotà: l’intento è il rilancio, anche con un percorso di iniziativa popolare, di quel testo che ha aperto un dibattito in Europa che ha influenzato percorsi giuridici a livello internazionale, nazionale, regionale e locale, ma che non è mai stato trasformato in legge.
di Stefano Rodotà pubblica su La Repubblica 8 aprile 2016
Nel marzo di trentasei anni fa Italo Calvino pubblicava su La Repubblica un articolo intitolato Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti. Vale la pena di rileggerlo (o leggerlo) non solo per coglierne amaramente i tratti di attualità, ma per chiedersi quale significato possa essere attribuito oggi a parole come “onestà” e “corruzione”. Per cercar di rispondere a questa domanda, bisogna partire dall’articolo 54 della Costituzione, passare poi ad un detto di un giudice della Corte Suprema americana e ad un fulminante pensiero di Ennio Flaiano, per concludere registrando il fatale ritorno dell’accusa di moralismo a chi si ostina a ricordare che senza una forte moralità civile la stessa democrazia si perde.
Assemblea 11 gennaio 2016 "Costituzione 1° Bene Comune" indetta dal Comitato per il no nel referendum costituzionale.
Presiederanno Alfiero Grandi e Domenico Gallo del Coordinamento Democrazia Costituzionale.
Introdurrà i lavori il prof. Alessandro Pace
Interverranno:
prof. Gaetano Azzariti, avv. Felice Besostri, prof. Lorenza Carlassare, prof. Gianni Ferrara, prof. Stefano Rodotà, prof. Massimo Villone
Intervento conclusivo prof. Gustavo Zagrebelsky
«Il premier Renzi governa come se ci fossero già l’Italicum e la nuova Costituzione. Il presidente Mattarella non distoglierà lo sguardo da questa situazione. Il bipolarismo crolla ma non c’entra il populismo. I partiti non sanno più leggere la società»
Intervista di Andrea Fabozzi a Stefano Rodotà pubblicata sul Il Manifesto il 31 dicembre 2015
«Il populismo è una spiegazione troppo semplice. I partiti tradizionali non riescono più da tempo a leggere la società. Non è populismo, è crisi della rappresentanza». L’intervista con Stefano Rodotà comincia dal giudizio sui risultati elettorali in Francia e Spagna.
Roma 20 novembre 2015
Questa lettera che il prof. Alessandro Pace ha inviato a tutti i Deputati nella veste di Presidente del neocostituito Comitato per il No nel referendum costituzionale è stata trasformata in petizione che vi invitiamo a firmare https://www.change.org/p/ai-deputati-le-ragioni-del-no
COMITATO PER IL NO NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE SULLA LEGGE RENZI-BOSCHI
Roma, 16 novembre 2015
Appello ai presidenti della Camera e del Senato e ai deputati e ai senatori della Repubblica per la sospensione della discussione sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi
In un tornante della storia, quale si va profilando in conseguenza della mattanza occorsa il 13 novembre a Parigi per opera di seguaci del Daesh, il Direttivo del Comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi, chiede al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti dei gruppi parlamentari di rinviare a data da destinarsi la discussione, già fissata per il prossimo 20 novembre, davanti alla Camera dei deputati, per l’approvazione, in prima deliberazione, del d.d.l. cost. n. 2613-B.
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Questo testo può essere sottoscritto scrivendo aLa proposta di legge costituzionale che il senato voterà oggi dissolve l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza. È inaccettabile per il metodo e i contenuti; lo è ancor di più in rapporto alla legge elettorale già approvata.
Nel metodo: è costruita per la sopravvivenza di un governo e di una maggioranza privi di qualsiasi legittimazione sostanziale dopo la sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del «Porcellum». Molteplici forzature di prassi e regolamenti hanno determinato in parlamento spaccature insanabili tra le forze politiche, giungendo ora al voto finale con una maggioranza raccogliticcia e occasionale, che nemmeno esisterebbe senza il premio di maggioranza dichiarato illegittimo.