di Fabio Marcelli pubblicato su Il Fatto quotidiano il 22 dicembre 2015
L’indiscutibile affermazione di Podemos e, sia pure in modo più contenuto, di varie forze di sinistra nelle elezioni spagnole di domenica, aprono nuovi spazi all’alternativa, sia su scala nazionale che europea. Dopo la Grecia e il Portogallo, questi risultati rendono evidente come aumenti, specie nell’Europa mediterranea, la massa di persone non più disposte a sottostare al protettorato tedesco basato sull’austerità e la rendita finanziaria che viene salvaguardata a costo della povertà e disoccupazione crescente di interi territori.
di Franco Berardi "Bifo" pubblicato su Zeroviolenza.it il 15 dicembre 2015
Stiamo andando verso la terza guerra mondiale? Sì e no. La guerra è iniziata quindici anni fa e promette di accompagnarci per un lungo periodo e di distruggere quel che resta della civiltà moderna.
Nelle ultime settimane ha provocato una sospensione delle libertà civili in Francia senza alcuna opposizione, ha favorito l'affermazione del Front National, oltre all'inasprimento della xenofobia in tutto l'occidente.
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“Aveva implorato, offerto anche l’asina per un letto, niente. C’era solo una minuscola stalla dove c’era un bue. La bestia, almeno lei, accolse bene gli intrusi.”
(Erri De Luca,”In nome della madre”)
Milioni di esseri umani ogni giorno in ogni parte del mondo implorano salvezza dalle bombe, dalla violenza, dal terrore, dalla fame e dalla miseria. Migliaia di esseri umani cercano riparo per i loro figli, e offrono tutto quello che hanno per traversare mari, confini e fili spinati in cerca di accoglienza.
Non sono intrusi, non ci fanno paura. Ci fa paura la guerra, l’ingiustizia, lo sfruttamento, l’indifferenza, l’odio.
Il nostro diritto alla sicurezza e alla serenità sarà in pericolo fino a che lo stesso diritto verrà negato a qualcun altro. Non vogliamo vivere in una Europa e in un
mondo ingiusto, violento, razzista e antidemocratico.
Abbiamo tutti e tutte un’altra scelta: dichiariamo lo stato di solidarietà e opponiamoci alla cultura della paura
Mentre uno stato dopo l’altro nel continente europeo dichiara lo stato di emergenza, attivisti di tutta Europa dichiarano lo stato di solidarietà #stateofsolidarity e si oppongono alla politica della paura.
Gli attacchi a Parigi e a Beirut, Bamako e Tunisi, gli avvenimenti a Bruxelles e i fantasmi della guerra che si aggirano nei media e nella politica in Europa servono a imporre nuove strette ai confini, ad approvare leggi che criminalizzano la disobbedienza civile e la protesta, a vietare mobilitazioni per il clima, e a legittimare pratiche istituzionali razziste. Un maligno bisturi politico minaccia non solo di dividere ancora di più società e umanità, ma anche di tagliare la sua capacità di resistenza.
di Amalia Signorelli pubblicato su ilFattoquotidiano.Blog il 20 novembre 2015
Un caso, certo, ma un caso amaro, macabro ha voluto che le vittime di Parigi fossero massacrate dai fanatici integralisti dell’Is proprio nei pressi del Boulevard intitolato a Voltaire, al maestro della tolleranza, al filosofo simbolo di quella filosofia basata sui lumi della ragione, che è il più bel regalo che la Francia ha fatto all’Europa e al mondo.
Regalo che ora rischia di finire in cantina ad ammuffire tra polvere e ragnatele, scartato perché inutile.
di Franco Berardi Bifo pubblicato su Comune.info il 18 novembre 2015
La sera di venerdì 13 novembre stavo scrivendo l’introduzione all’edizione francese di Heroes, quando, evocato dalle aquile della morte metallica nella sala parigina del Bataclan piena di ragazze e di ragazzi si è materializzato il demonio, armato di kalashnikov e di cinture esplosive.
Ma il demonio non esiste. Esiste invece il capitalismo e una disperazione di massa che assume sempre più spesso forma suicidaria.
Interview. One of the victims of the Paris attacks was a volunteer for Emergency, an Italian NGO. Emergency’s president reiterates the absurdity of a new armed conflict and calls for a new language to talk about peace.
di Vittorio Agnoletto, pubblicato su FattoQuotidiano.Blog il 16 novembre 2015
Quanto accaduto a Parigi lascia senza parole, la tragedia è enorme e a pagare con la vita la ferocia dei terroristi sono vittime innocenti, uccise nel mucchio; poteva accadere a ciascuno di noi. Ed il futuro appare denso di paure, per tutti, anche in Europa.
Nessuno oggi ha una soluzione pronta da proporre; non ci sono vie d’uscita semplici. Provo quindi solo a condividere alcune riflessioni e ad esplicitare cosa, a mio parere, non dovremmo fare.
“Siamo in guerra” hanno titolato molti media, mostrando grande stupore; un annuncio che sembra annunciare una realtà a noi profondamente lontana. Ma se riusciamo a prenderci qualche minuto di riflessione, ci rendiamo conto di quanto quei titoli alla fine non comunichino altro che un dato di fatto, qualcosa che ormai da anni è oggettivamente una realtà.