di Fabio Marcelli pubblicato su Il Fatto quotidiano il 22 dicembre 2015
L’indiscutibile affermazione di Podemos e, sia pure in modo più contenuto, di varie forze di sinistra nelle elezioni spagnole di domenica, aprono nuovi spazi all’alternativa, sia su scala nazionale che europea. Dopo la Grecia e il Portogallo, questi risultati rendono evidente come aumenti, specie nell’Europa mediterranea, la massa di persone non più disposte a sottostare al protettorato tedesco basato sull’austerità e la rendita finanziaria che viene salvaguardata a costo della povertà e disoccupazione crescente di interi territori.
di Dimitri Deliolanes pubblicato su www.sbilanciamoci.info il 13 ottobre 2015
L’obiettivo di Atene è iniziare quanto prima la discussione sul debito e, contemporaneamente, concludere entro l’anno il processo di ricapitalizzazione delle banche greche con i 25 miliardi previsti, in modo da poter togliere al più presto il capital control
Lasciate rapidamente alle spalle le elezioni, agli inizi di ottobre il governo greco ha affrontato con ritmi veloci il dibattito sulla fiducia in Parlamento e in meno di una settimana è riuscito a superare la prova parlamentare senza sorprese, con 155 voti favorevoli su 300.
È iniziato così il secondo mandato governativo del leader di Syriza, profondamente diverso nei contenuti e nei toni da quello di gennaio. Ma con una prospettiva di grande stabilità, che potrebbe condurre all’esaurirsi dei quattro anni previsti della legislatura. Facilita molto questa prospettiva la disgregazione del fronte filo-austerità e in particolare del centrodestra di Nuova Democrazia, in cerca di un nuovo leader e di una nuova identità.
di Rosanna Ryan pubblicato su abc.net.au il 27 Agosto 2015
As far as Yanis Varoufakis is concerned, the Greek election campaign will be 'sad and fruitless'. He tells Late Night Live why he won't be running and why he is instead putting his energy into political action on a European level.
pubblicato su Essere Sinistra il 23 Agosto 2015
Prima di partecipare alla Festa della Rosa di Frangy-en-Bresse, Yanis Varoufakis concede una breve intervista al Journal du Dimanche – JDD. Ecco la traduzione dell’intervista di Cécile Amar.
Come interpreta le dimissioni di Alexis Tsipras?
Il 12 luglio, contro il mio parere e quello di molti altri membri del governo e del partito, Alexis Tsipras ha deciso di accettare le misure di austerità proposte dallEurogruppo nel vertice europeo. Che vanno in contrasto con tutta la filosofia di Syriza. La sua maggioranza si è ribellata. La sua conclusione è stata semplice: se vuole ripulire il partito, ha bisogno di nuove elezioni.
di Giacomo Russo Spena pubblicato su HuffingtonPost il 26 Agosto 2015
È nata nel 2004 per porre fine all'estrema frammentazione della sinistra ellenica, in contrapposizione a centrodestra e centrosinistra, "entrambi figli del neoliberismo". Il Pasok come Neo Democratia. A tale principio non è mai venuta meno. In greco significa "coalizione della sinistra radicale".
di Guido Viale pubblicato su il manifesto il 12/07/2015
Ue. Prendiamo atto che i confini non sono quelli dell’Eurozona né, per quanto allargati, quelli dell’Unione
Quale ne sia l’esito, di certo, non risolutivo, ha fatto più danni a credibilità e affidabilità dell’euro come moneta globale il meschino tiramolla delle autorità europee contro il Governo greco di quanto abbia danneggiato quest’ultimo il pesantissimo compromesso a cui ha dovuto soggiacere. E poiché nell’accordo, se si farà, non c’è nulla che renda più sostenibile l’economia greca, la cacciata dall’euro è stata forse sventata, ma la partita relativa all’austerity è solo rimandata: si continuerà a giocare nelle condizioni e con gli schieramenti che si saranno formati in Europa nei prossimi mesi o tra pochissimi anni. Condizioni che non saranno facili per nessuno dei contendenti. “Se crolla l’euro crolla l’Unione Europea” è forse l’unica affermazione condivisibile di Angela Merkel: per questo, con quel tiramolla, le autorità dell’Unione hanno sicuramente compiuto un buon passo avanti nel rivelarsi becchini dell’Europa.
di Rossana Rossanda pubblicato su Sbilanciamoci.info il 08/07/2015
La confusione di commenti e notizie sui giorni convulsi che si vivono tra Atene e Bruxelles nasconde un'evidenza: il tentativo di colpire il governo Tsipras perché eversivo rispetto all’Europa dei mercati. In un'Europa governata dalla legge del più forte, Tsipras ha riportato nel suo paese il primato della politica, ricorrendo al voto popolare.
di Euclid Tsakalotos, Christos Laskos pubblicato sul IlManifesto.it il 7 luglio 2015
Il saggio di Euclid Tsakalotos e Christos Laskos (PlutoPress 2013). E' uno testi migliori sulla crisi tra Grecia e Europa e presenta le analisi del successore di Yanis Varoufakis sui problemi che ora affronta come nuovo ministro delle finanze di Atene.
Anche a Roma si è svolta una manifestazione di solidarietà con il popolo greco che domenica è chiamato al voto con un referendum per decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando NO per la dignità NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette, NO alla povertà e ai privilegi, NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali, NO alla paura e alla distruzione della democrazia.
L'appuntamento era alle 19 a piazza Farnese dove hanno parlato tra gli altri Luciana Castellina e Amedeo Ciaccheri. Poi si è svolta una fiaccolata passando per via Giulia Ponte Sisto fino a piazza Trilussa, slogan, balli, canti e poi a chiuso la giornata l'intervento di Argiris Panagopoulos che sabato mattina partirà con una delegazione di compagni italiani "La brigata Kalimera" alla volta di Atene.
Questo è il nostro storify che viene costantemente aggiornato con video foto tweet immagini dalle piazze di tutta Europa
Anche a Roma si è svolta una manifestazione di solidarietà con il popolo greco che domenica è chiamato al voto con un referendum per decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando NO per la dignità NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette, NO alla povertà e ai privilegi, NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali, NO alla paura e alla distruzione della democrazia.