Pubblicato su istitutomajorana.it il 28 agosto 2015
Già con l'avvento di Windows 8 le cose erano peggiorate, ma con Windows 10, pur pagandolo, siamo costretti ad accettare della clausole assurde. Microsoft potrà fare quello che vuole, compreso leggere i nostri dati personali (e-mail comprese) ed installerà gli aggiornamenti, per obbligo, senza neppure dirci di cosa si tratta ...
Mi chiedo se è possibile subire così passivamente. Forse non ci rendiamo conto della realtà? Forse stiamo diventando tutti dei masochisti senza accorgercene? Ma vediamo, insieme, le cose più importanti e gravi. Riporterò quanto espresso da pagine web anche di confermata attendibilità ed autorevolezza.
Si legge in Il Software:
"... Microsoft accede, divulga e conserva dati personali, inclusi i contenuti privati (quali contenuti e-mail, altre comunicazioni private o file in cartelle private) quando in buona fede ritiene che sia necessario per ..."
Questo lo dichiara, apertamente la stessa Microsoft. In pratica, questi leggono ogni nostro file personale e poco importa la motivazione per cui dicono di farlo.
di Rosanna Ryan pubblicato su abc.net.au il 27 Agosto 2015
As far as Yanis Varoufakis is concerned, the Greek election campaign will be 'sad and fruitless'. He tells Late Night Live why he won't be running and why he is instead putting his energy into political action on a European level.
pubblicato su Essere Sinistra il 23 Agosto 2015
Prima di partecipare alla Festa della Rosa di Frangy-en-Bresse, Yanis Varoufakis concede una breve intervista al Journal du Dimanche – JDD. Ecco la traduzione dell’intervista di Cécile Amar.
Come interpreta le dimissioni di Alexis Tsipras?
Il 12 luglio, contro il mio parere e quello di molti altri membri del governo e del partito, Alexis Tsipras ha deciso di accettare le misure di austerità proposte dallEurogruppo nel vertice europeo. Che vanno in contrasto con tutta la filosofia di Syriza. La sua maggioranza si è ribellata. La sua conclusione è stata semplice: se vuole ripulire il partito, ha bisogno di nuove elezioni.
di Giacomo Russo Spena pubblicato su HuffingtonPost il 26 Agosto 2015
È nata nel 2004 per porre fine all'estrema frammentazione della sinistra ellenica, in contrapposizione a centrodestra e centrosinistra, "entrambi figli del neoliberismo". Il Pasok come Neo Democratia. A tale principio non è mai venuta meno. In greco significa "coalizione della sinistra radicale".
di Alessandro Pace pubblicato su La Repubblica il 24 Agosto 2015
La risposta, in senso affermativo, al quesito se il Senato debba, o non, essere elettivo discende indirettamente da un principio, vecchio di secoli e secoli,secondo il quale i corpi politici che effettuano deliberazioni giuridicamente vincolanti per tutta la comunità “debbono” rinvenire la loro legittimazione nel voto popolare. Un principio che ha potuto realizzarsi appieno solo negli ordinamenti democratici. Il perché dell’elettività del Senato — e della Camera — sta quindi non solo nella natura rappresentativa delle assemblee, ma soprattutto nel fatto che la loro rappresentatività è indispensabile per legittimare la funzione legislativa.
di Guido Viale pubblicato su il manifesto il 12/07/2015
Ue. Prendiamo atto che i confini non sono quelli dell’Eurozona né, per quanto allargati, quelli dell’Unione
Quale ne sia l’esito, di certo, non risolutivo, ha fatto più danni a credibilità e affidabilità dell’euro come moneta globale il meschino tiramolla delle autorità europee contro il Governo greco di quanto abbia danneggiato quest’ultimo il pesantissimo compromesso a cui ha dovuto soggiacere. E poiché nell’accordo, se si farà, non c’è nulla che renda più sostenibile l’economia greca, la cacciata dall’euro è stata forse sventata, ma la partita relativa all’austerity è solo rimandata: si continuerà a giocare nelle condizioni e con gli schieramenti che si saranno formati in Europa nei prossimi mesi o tra pochissimi anni. Condizioni che non saranno facili per nessuno dei contendenti. “Se crolla l’euro crolla l’Unione Europea” è forse l’unica affermazione condivisibile di Angela Merkel: per questo, con quel tiramolla, le autorità dell’Unione hanno sicuramente compiuto un buon passo avanti nel rivelarsi becchini dell’Europa.
di Rossana Rossanda pubblicato su Sbilanciamoci.info il 08/07/2015
La confusione di commenti e notizie sui giorni convulsi che si vivono tra Atene e Bruxelles nasconde un'evidenza: il tentativo di colpire il governo Tsipras perché eversivo rispetto all’Europa dei mercati. In un'Europa governata dalla legge del più forte, Tsipras ha riportato nel suo paese il primato della politica, ricorrendo al voto popolare.
Anche a Roma si è svolta una manifestazione di solidarietà con il popolo greco che domenica è chiamato al voto con un referendum per decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando NO per la dignità NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette, NO alla povertà e ai privilegi, NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali, NO alla paura e alla distruzione della democrazia.
L'appuntamento era alle 19 a piazza Farnese dove hanno parlato tra gli altri Luciana Castellina e Amedeo Ciaccheri. Poi si è svolta una fiaccolata passando per via Giulia Ponte Sisto fino a piazza Trilussa, slogan, balli, canti e poi a chiuso la giornata l'intervento di Argiris Panagopoulos che sabato mattina partirà con una delegazione di compagni italiani "La brigata Kalimera" alla volta di Atene.
Questo è il nostro storify che viene costantemente aggiornato con video foto tweet immagini dalle piazze di tutta Europa
Comunicato Stampa DeLiberiamo Roma pubblicato il 7 luglio 2015
C’è chi chiama i cittadini a scegliere per promuovere interessi collettivi come in Grecia, e c’è chi ignora le istanze dal basso.
Dopo le tre delibere di iniziativa popolare su acqua, scuola e finanza pubblica oggi il Consiglio Comunale ha bocciato anche la delibera per il patrimonio comune e il riuso sociale e culturale degli immobili e dei terreni abbandonati.
Al posto della valorizzazione sociale del patrimonio pubblico e privato in disuso prosegue sulla strada della privatizzazione, anticamera certa della vendita e della speculazione edilizia.