Lettera ai Consiglieri comunali: vi invitiamo a venire al Consiglio popolare dell’11 giugno e a consegnare le vostre dimissioni In evidenza

Mercoledì, 10 Giugno 2015 08:27

Gentilissima, gentilissimo Consigliere comunale,
con la presente La informiamo che l'11 giugno alle ore 18 cittadine e cittadini, associazioni e comitati hanno convocato in Piazza del Campidoglio la prima seduta del Consiglio Popolare di Roma Capitale per il suo insediamento.

 

Siamo di fronte ad un atto importante e pieno di assunzione di responsabilità da parte della cittadinanza che non può più vedere le istituzioni capitoline divorate dalla criminalità organizzata e quindi indica una strada di partecipazione e coinvolgimento attivo per uscire dalla melma di Mafia Capitale che oggi con un nuovo disgustoso capitolo, coinvolge in pieno il Consiglio comunale.

Lo stesso Consiglio Comunale che non ha mai voluto prendere seriamente in considerazione le proposte avanzate da 32.000 cittadini con le 4 delibere di iniziativa popolare per un nuovo modello di città, è pesantemente inquinato da infiltrazioni mafiose.

C'è un rapporto tra questi due fatti che non può essere ignorato. Non stupisce che Mirko Coratti, Pd, ex presidente dell'Assemblea Capitolina a libro paga di Buzzi, ignori il regolamento del consiglio per quattro mesi di seguito, negando la convocazione sulle iniziative popolari. Non stupisce che Pierpaolo Pedetti, Pd, presidente di commissione che si faceva dettare gli emendamenti da Mafia Capitale, si rifiuti di convocare la sua commissione per esaminare le proposte di gestione sociale, pubblica e trasparente del patrimonio. Ma si è andati oltre: è l'insieme del Consiglio che ha ignorato sinora le proposte sottoscritte da così tanta gente.

All'indomani del primo emergere di Mafia Capitale avevamo fatto un appello al Consiglio Comunale: cambiare passo e ripartire dalla partecipazione e dal controllo popolare per debellare il malaffare da Campidoglio, convinti come siamo che solo la ricostruzione di un legame saldo della politica con la cittadinanza attiva della città, e con i bisogni reali della popolazione, può permettere di rompere i mille legami con gli affari e con la mafia consolidatisi in decenni. La pulizia non si può fare "in casa", ma richiede di aprire le finestre per fare entrare aria nuova in Campidoglio. Ma non siamo stati ascoltati.

Da mesi il coordinamento "spiazziamoli", e noi con loro, chiede un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere, in pubblico e con i cittadini, sulle radici di Mafia Capitale. Ma neanche questo è stato fatto.

Mafia Capitale non è un problema di "mele marce" di questa o quella organizzazione politica. Mafia Capitale è un sistema trasversale che, tramite le privatizzazioni dei servizi, la gestione emergenziale delle sofferenze sociali a cui i soggetti deboli sono condannati dalle politiche di austerity , la gestione opaca degli appalti pubblici, inchioda alle proprie responsabilità un'intera classe dirigente (politici corrotti, imprenditoria privata, malavita organizzata). Non possiamo però permettere che Mafia Capitale sia discussa solo nelle sedi giudiziarie ma bisogna ridare voce e spazio a chi di Roma è l’anima, a chi la vive, la odia e la ama ogni giorno.

Per questo la invitiamo a partecipare al "Consiglio popolare" antimafia, facendo un atto concreto e pubblico, ovvero quello di rimettere in questa occasione il proprio mandato da Consigliere comunale alla luce di quanto sta avvenendo e avviare così un percorso per la nascita di una nuova istituzione del Comune che si occupi veramente della città, con le proposte dei movimenti sociali, dei comitati, dei cittadini e delle cittadine, votando le proposte di nuovo modello di città che vengono dalla cittadinanza attiva.

La rete di DeliberiamoRoma

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