di Marco Lillo pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 31/3/2015
L’inchiesta di Napoli ci svela che Massimo D’Alema e Matteo Renzi sono diversi ma hanno una cosa in comune: l’uso di una fondazione per raccogliere i soldi e i servizi utili per fare politica senza nessun obbligo di dichiarare i finanziatori né di spiegare come hanno speso i soldi così raccolti.
I contributi annuali a un partito o a un parlamentare, sopra i 5 mila euro, devono essere sempre dichiarati alla Camera di appartenenza. Anche le entrate e uscite in campagna elettorale devono essere rendicontate a pena di sanzioni. Se un parlamentare incassa 60 mila euro o si fa pagare le spese del suo telefonino da un privato deve quindi dichiararlo.
di Corradino Mineo pubblicato sul suo profilo Facebook il 31 marzo 2015
Un sindaco del Pd viene arrestato perchè avrebbe preso tangenti da una potente cooperativa che fiancheggia il Pd, ma nella direzione del Pd la madre di tutte le battaglie - incipit di Marcello Sorgi- riguarda,invece, la legge elettorale. Renzi si è spiegato bene. In Gran Bretagna, con una legge super maggioritaria, è probabile che le urne portino ancora a un governo di coalizione. Fukkuyama (il politologo che teorizzò la fine della storia per poi ricredersi) parla degli USA come di una democrazia del blocco e del veto. Solo una legge che renda inoffensivi tutti i partiti tranne uno, e garantisca a un leader il controllo pieno del parlamento, potrà salvare la democrazia, in Italia e nel mondo.