di Luigi Russo pubblicato su un numero della rivista Belfagor del 1949 e in parte su l'Unità del 19 giugno 1949
Quando si cominciò a parlare del discorso veneziano del ministro Scelba, la prima forma che si sentì dire e si lesse sui giornali fu “culturalume”. Culturalume io pensai, come cardinalume, clericalume, borghesume, canagliume, vaticanume ed altri nome in ume. E mi affrettai a prenderne nota in un scheda linguistica, in cui misi in testa subito la parola coniata da Vittorio Alfieri, “cardinalume”. Perché l’on. Scelba non pensi che io dica per celia, riporto il testo preciso dei versi dell’Astigiano:
“Sia pace a i frati.
Purché sfratati.
E pace ai preti.
Ma pochi e quieti.
Cardinalume
Non tolga lume;
Il maggior prete
Torni a la rete.
Leggi e non re,
L’Italia c’è”.