Conferenza Stampa di venerdì 15 giugno 2018 presso la sede del Tavolo della Libera Urbanistica convocata dalle Associazioni e dai Comitati che hanno presentato all'Assemblea Capitolina osservazioni sul progetto Business Park a Tor di Valle per illustrare le proprie posizioni anche alla luce dei recenti arresti e delle indagini della Magistratura sul costruttore Luca Parnasi e sui personaggi della politica implicati nella vocenda
Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - 5 dicembre 2017
Convegno "Legge elettorale e conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato" promosso nell'ambito del Master in Istituzioni Parlamentari Mario Galizia per consulenti d'assemblea
Gentile Garante Beppe Grillo,
ci rivolgiamo a Lei, a nome di Comitati, Gruppi di cittadinanza attiva e singole persone, di cui alcune hanno votato per il M5S, altre lo hanno guardato con favore perché poteva rappresentare quel desiderio di discontinuità che era maturato nella società romana. Era questo, peraltro, l’impegno annunciato. Da qui il successo elettorale e quindi l’onere di attuare l’inversione necessaria nei metodi e negli atti di governo della città: l’apertura del Campidoglio alla partecipazione degli abitanti e la riformulazione delle politiche ancorate alla valorizzazione della rendita e agli egoismi privati.
Roma 20 gennaio 2017 - Stadio a Tor di Valle
Le quattro proposte alternative di Italia Nostra Roma coerenti con il Piano Regolatore Generale.
Sono intervenuti fra gli altri: Oreste Rutigliano e Mirella Belvisi vice presidenti di Italia Nostra Roma, Ferdinando Imposimato presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione e il prof. Ettore Maria Mazzola della University of Notre Dame
«Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto ha provocato immensi danni a Roma. Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare tutte le condizioni per poter proseguire il mio lavoro. Ringrazio coloro che hanno collaborato con me e le tante persone che mi hanno sostenuto in questi mesi di duro impegno. Da questo momento le mie dimissioni sono irrevocabili».
di Vezio De Lucia pubblicato su il manifesto10 febbraio 2017
«Questione romana. Il virus del trasformismo sembra aver contagiato i grillini»
L’imprudenza di Paolo Berdini non può trasformarsi in un viatico per l’approvazione dello Stadio. Il progetto che va sotto il nome Stadio della Roma è forse la più grossa speculazione fondiaria tentata a Roma dopo l’Unità d’Italia.
Intervista di Eleonora Martini a Paolo Berdini pubblicata su Il Manifesto il 22 settembre 2016
Il no secco di Virginia Raggi alle Olimpiadi del 2024 non ferma il sogno dell’assessore all’Urbanistica di dare a Roma un futuro da vera capitale d’Italia. Paolo Berdini a questo punto rivolge la sfida non più al comitato olimpico, come avrebbe voluto, ma direttamente a Matteo Renzi: «Il primo ministro ha sottoscritto con il sindaco Beppe Sala un patto per Milano stanziando 1,5 miliardi di euro. Roma si candiderà al patto per la Capitale da sottoscrivere con Palazzo Chigi».
Roma 7 settembre 2016
Virginia Raggi è stata eletta sindaca di Roma con un consenso altissimo, perché lei e il Movimento 5 stelle da lei rappresentato, avevano promesso una totale discontinuità con i governi del passato.
Un passato che ha visto numerosi casi di corruzione disseminato di opere inutili e dannose che hanno gravemente indebitato il Comune, e caratterizzato da una carenza di ascolto delle richieste e dei bisogni dei cittadini.
Ora noi chiediamo con forza che questa discontinuità si realizzi nei fatti.
Le Olimpiadi del 2024, lo stadio a Tor di Valle cosiddetto “della Roma”, ma in realtà appartenente a società finanziarie private, e la Metro C, sono le tre operazioni simbolo di quel passato, che tutti vogliamo dimenticare e che vanno rigettate immediatamente e senza alcuna esitazione.
di Paolo Berdini pubblicato su Il Manifesto il 19 giugno 2016
Urbanistica. C'è una maturazione politica e culturale, sono arrivate due proposte di lavoro coraggiose. La candidata romana con me e Chiara Appendino con Guido Montanari hanno scelto di ricostruire il profilo della legalità mettendo in soffitta la cultura delle deroghe e privilegiando il diritto sociale alla città e ai beni comuni
Roma è una città fallita. Ai 13,5 miliardi certificati dal Commissario governativo ne vanno aggiunti due degli anni del sindaco Marino e un numero finora imprecisato che proviene dall’accensione di titoli derivati. Roma supera dunque i parametri di legge che regolano l’indebitamento degli enti locali e se il Governo volesse – e non è detto che non giocherà questa carta – potrebbe sciogliere il governo municipale. Dei candidati sindaci che si sono presentati al primo turno solo Raggi e Fassina hanno posto con chiarezza la questione proponendo l’apertura della rinegoziazione del debito. Silenzio da tutti gli altri, compreso quello di Giachetti.