Roma 31 gennaio 2019 presso la Sala da Feltre presentazione in pubblico per la prima volta del volume "Pietre" scritto da Antonio Pileggi editore Rubbettino.
Sono interventi: la giornalista Chiara Geloni, Domenico Gallo del Coordinamento Democrazia Costituzionale, l'editore Florindo Rubbettino, Raffaello Morelli politico e scrittore, il professore Luciano Corradini. Ha concluso i lavori l'autore del volume Antonio Pileggi.
Festa della Costituzione organizzata dal Comitato per il No
Roma - Città dell'Altra Economia
Venerdì 14 ottobre 2016
Dibattito su:
Costituzione al lavoro
Un No per la Costituzione ed i diritti
Lucia Annunziata intervista:
Maurizio Landini, Domenico Gallo, Antonio Di Luca, Francesco Briganti, Barbara Borzi e Cristian Belloro,
Festa della Costituzione organizzata dal Comitato per il No
Roma - Città dell'Altra Economia
Venerdì 14 ottobre 2016
Dibattito su:
Riforma, grandi opere, tutela del territorio e sanità
partecipano: Paolo Berdini, Giulia Sarti, Claudio De Fiores, Anna Falcone,
Walter Tocci, Pancho Pardi, modera: Ilaria Bonaccorsi (direttrice Left)
Roma 18 settembre 2016 nella sala dell'ex Inpdap in via S:Croce in Gerusalemme 55 si è svolta l'assemblea nazionale dei comitati territoriali per il No
Hanno introdotto i lavori Domenico Gallo e Mauro Beschi
Sono intervenuti tra gli altri: Giovanni Russo Spena, Maurizio Marcelli, Alessandro Pace, Antonello Falomi, Martina Carpani, Alfonso Gianni, Mario Nobile e Franco Russo, Pancho Pardi, Claudio Riccio, Vincenzo Vita, Bia Sarasini, Francesco Baitti, Manuela Palermi, Pietro Adami.
I saluti all'assemblea Bobo Craxi e le conclusioni di Alfiero Grandi.
Mah, in questi giorni se ne sentono tante, sul voto di ballottaggio a Roma e nelle altre città, che sembrerebbe difficile districarne un senso.
Le principali biforcazioni appaiono due: si deve pensare alla città, al suo avvenire e lasciare da parte l’idea tutta politica di infliggere una prima sconfitta al Presidente del Consiglio. Ovvero, è improprio caricare le elezioni amministrative di una valenza squisitamente politica dimenticando che le città richiedono prima di tutto Giunte e Consigli comunali in grado di affrontare problemi difficilissimi. A Roma di grave degrado.
Manca ormai solo il voto della Camera ad aprile per l'approvazione di una revisione costituzionale che riduce il Senato a un'assemblea non eletta dai cittadini e sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al governo, mentre scompaiono le Province. Potevano essere trovate altre soluzioni, equilibrate, di modifica dell'assetto istituzionale, ascoltando le osservazioni, le proposte, le critiche emerse perfino nel seno della maggioranza. Si è preferito forzare la mano creando un confuso pasticcio istituzionale, non privo di seri pericoli. La revisione sarà oggetto di referendum popolare nel prossimo autunno, ma la conoscenza in proposito è scarsissima. I cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono mai stati coinvolti nella discussione. Domina la scena la voce del governo che ha voluto e dettato al Parlamento questa deformazione della Costituzione, che viene descritta come passo decisivo per la semplificazione dell'attività legislativa e per il risparmio sui costi della politica: il risparmio è tutto da dimostrare e la semplificazione non ci sarà. Avremo invece la moltiplicazione dei procedimenti legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni.
In vista della consultazione popolare fissata a ottobre sulle modifiche alla Carta, il presidente emerito della Consulta elenca le ragioni per votare contro la deforma Renzi-Boschi e risponde alle obiezioni confezionate in questi mesi da chi è a favore.
di Gustavo Zagrebelsky, pubblicato sul Fatto quotidiano il 6 marzo 2016 (stralci)
Pubblichiamo la lettera con cui Domenico Gallo e Alfiero Grandi del Comitato per Democrazia Costituzionale fanno il punto dopo l’assemblea nazionale del 30 gennaio a Roma sulla campagna per il NO al referendum sulle modifiche alla Costituzione.
Carissime, carissimi,
Costituzione dei comitati locali
l’assemblea del 30 gennaio ha dimostrato che un grande lavoro è stato avviato in tutt’Italia per la formazione di una rete di comitati locali sulla base dell’appello che abbiamo diramato il 2 dicembre 2015 (è tempo di passare all’azione Costituiamo i Comitati locali del Coordinamento).
di Alfiero Grandi
La campagna referendaria é partita.
Consapevole o meno Renzi, con la sua affermazione che il suo futuro personale é legato all'esito del referendum sulle modifiche costituzionali, contribuisce a destare interesse per un appuntamento politico che molti elettori neppure sapevano ci sarebbe stato. Naturalmente sovrapporre il suo destino all'esito del referendum da parte di Renzi é strumentale, per mettere il merito del referendum in secondo piano, per sfuggire alle accuse di stravolgere la Costituzione nata dalla Resistenza, puntando ad una sorta di Sindaco d'Italia o, come dicono altri, ad un premierato forte mascherato.
Renzi lo fa puntando a trasformare questo appuntamento in un referendum su di lui piuttosto che sullo stravolgimento della Costituzione che è il vero oggetto del referendum.
Questo tentativo strumentale va respinto. Gli elettori saranno chiamati a votare sulle modifiche della Costituzione che é cosa ben più importante del destino di Renzi.