Roma 21 maggio 2018 - Sala S. Maria in Aquiro, piazza Capranica 72 Roma
Il Coordinamento Democrazia Costituzionale organizza un'assemblea per discutere della situazione politica e della legge elettorale. Diabolico rivotare con il “rosatellum”. Per una legge elettorale pienamente costituzionale, che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti, senza premi di maggioranza, restituisca al parlamento la piena capacità di rappresentare elettrici ed elettori.
Di questi argomenti i rappresentanti del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - promotore di una raccolta di firme a sostegno della proposta di una nuova legge elettorale - Villone, Cabiddu, Gallo, Besostri, Volpi discuteranno con Montanari, Acerbo, Mazzella.
Roma 23 febbraio 2018 - Conference Center da Feltre
Una Legge di iniziativa popolare per ripristinare i principi costituzionali e salvaguardare i diritti fondamentali
Relazione introduttiva di Gaetano Azzariti
Relazione economica di Antonella Stirati
Relazione economica di Marcello Manenna
Sono intervenuti dal pubblico Alfiero Grandi e Alfonso Gianni
Roma 9 febbraio 2018
Roma il 21 Febbraio Montecitorio manifestazione contro il blocco delle casse del comune di Napoli per un debito del 1981 post terremoto che non appartiene al Comune. In piazza tra gli altri il sindaco De Magistris, il vicesindaco Raffaele Del Giudice ed altri assessori e personalità del mondo associativo partenopeo.
di Thomas Fazi pubblicato su Sbilanciamoci.info il 23/02/2015
La battaglia di Syriza riguarda soprattutto gli impossibili obiettivi del Fiscal Compact in termini di avanzi primari. Un problema che riguarda anche l’Italia
Per capire perché la battaglia del nuovo governo greco di Alexis Tsipras riguarda tutti i cittadini europei – e in particolare quelli della periferia – dobbiamo innanzitutto tenere a mente che la rinegoziazione del debito non è per Syriza un fine a sé stante, combattuto in nome di un astratto principio di giustizia economica, ma piuttosto un mezzo per realizzare un obiettivo molto preciso: la riduzione dell’avanzo primario dal 4-5% richiesto dalla troika (oggi è intorno al 3%) all’1-1.5% del Pil.
di Adriana Spera pubblicato su IlFoglietto il 10 febbraio 2015
Le vicende a cui stiamo assistendo all'indomani dell'esito delle votazioni in Grecia ci fanno ben comprendere quale sia lo stato di salute della democrazia in Europa.
Infatti, Bce, Ue e Fmi, unitamente ad alcuni premier europei, stanno facendo di tutto per boicottare la volontà espressa dal popolo greco, che con Tsipras ha votato un programma alternativo a quello fallimentare dell'austerity, fin qui esperito per uscire dalla crisi.