Mah, in questi giorni se ne sentono tante, sul voto di ballottaggio a Roma e nelle altre città, che sembrerebbe difficile districarne un senso.
Le principali biforcazioni appaiono due: si deve pensare alla città, al suo avvenire e lasciare da parte l’idea tutta politica di infliggere una prima sconfitta al Presidente del Consiglio. Ovvero, è improprio caricare le elezioni amministrative di una valenza squisitamente politica dimenticando che le città richiedono prima di tutto Giunte e Consigli comunali in grado di affrontare problemi difficilissimi. A Roma di grave degrado.
di Sandro Medici pubblicato su Il manifesto il 9 marzo 2016
Anche lo scarno coinvolgimento popolare nelle primarie conferma quanto sia esile la candidatura di Roberto Giachetti a sindaco di Roma. Non che i suoi competitori squillino o risaltino, ma tornare a guidare il Campidoglio o raggiungere le soglia di ballottaggio, per il Pd appare arduo. E del resto, siccome la politica di solito non fa sconti, è inevitabile che così vadano le cose. Dopo la deludente esperienza della giunta Marino e dopo la sua ignobile defenestrazione, la credibilità del partito si attesta su quote di mera sopravvivenza.
di Bubo
Al Bancaccio, il 23 gennaio 2016 Presidenti, Assessori, Consiglieri, dei Municipi di Roma attivisti, cittadini, militanti. per discettare da par loro sule esperienze di governo del centrosinistra per il rilancio della Capitale
S’impone una rapida fuga dal sommamente inutile
Intanto, il modo in cui queste persone salgono in cattedra presentandosi: “siamo quelli che si impegnano … coloro che hanno reagito …. coloro che si sono fatti carico …. coloro che non si fermano”. Insomma, coloro che, hanno “messo al centro della loro azione gli interessi di Roma”.
Accidenti! C’è da chiedersi perché poi siamo in una situazione drammatica, con una città commissariata ( ed è solo un eufemismo puerile definire tale commissariamento ademocratico), una situazione sociale drammatica, servizi pubblici, a cominciare dalla mobilità (della quale mi occupo) al collasso, l’indisturbato scorazzare nella città di bus turistici e non solo, problemi gravissimi di convivenza con immigrati, rom, rifugiati.