Roma 23 maggio 2018 Per Roma e Carte in Regola organizzano un dibattito al quale partecipano:
Enrico Stefàno - Presidente Commissione Mobilità Roma Capitale
Walter Tocci ex senatore PD ex Assessore ai trasporti delle giunte Rutelli
Paolo Berdini - Presidente Atac Bene Comune ex Assessore all'urbanistica della giunta Raggi
Riccardo Magi - Radicali Italiani Comitato promotore referendum
Vittorio Sartogo CALMA Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa
«Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto ha provocato immensi danni a Roma. Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare tutte le condizioni per poter proseguire il mio lavoro. Ringrazio coloro che hanno collaborato con me e le tante persone che mi hanno sostenuto in questi mesi di duro impegno. Da questo momento le mie dimissioni sono irrevocabili».
di Vezio De Lucia pubblicato su il manifesto10 febbraio 2017
«Questione romana. Il virus del trasformismo sembra aver contagiato i grillini»
L’imprudenza di Paolo Berdini non può trasformarsi in un viatico per l’approvazione dello Stadio. Il progetto che va sotto il nome Stadio della Roma è forse la più grossa speculazione fondiaria tentata a Roma dopo l’Unità d’Italia.
Roma 7 settembre 2016
Virginia Raggi è stata eletta sindaca di Roma con un consenso altissimo, perché lei e il Movimento 5 stelle da lei rappresentato, avevano promesso una totale discontinuità con i governi del passato.
Un passato che ha visto numerosi casi di corruzione disseminato di opere inutili e dannose che hanno gravemente indebitato il Comune, e caratterizzato da una carenza di ascolto delle richieste e dei bisogni dei cittadini.
Ora noi chiediamo con forza che questa discontinuità si realizzi nei fatti.
Le Olimpiadi del 2024, lo stadio a Tor di Valle cosiddetto “della Roma”, ma in realtà appartenente a società finanziarie private, e la Metro C, sono le tre operazioni simbolo di quel passato, che tutti vogliamo dimenticare e che vanno rigettate immediatamente e senza alcuna esitazione.