Il sistema imita il processo naturale di fotosintesi, con cui le piante producono sostanze nutrienti usando la luce solare per separare ossigeno e idrogeno. La scoperta, descritta sulla rivista Energy and Environmental Science, coincide con la crescente domanda di idrogeno, legata alla diffusione di auto con pile a combustibile e delle nuove batterie elettriche da casa che conservano energia solare. Separare ossigeno e idrogeno dell'acqua con un processo elettrochimico offre una fonte pulita e di basso costo di idrogeno, il carburante totalmente sostenibile, scrive il responsabile della ricerca, Leone Spiccia della Scuola di Chimica dell'ateneo. Il congegno può accumulare il 22,4% dell'energia solare catturata, battendo il record precedente del 18% e ben superiore al parametro di riferimento del 10%, stabilito per conseguire un 'impatto pratico'. Il sistema usa un elettrodo di nichelio, elemento relativamente comune e 'benigno' per l'ambiente. Altri sistemi usano metalli rari e costosi come platino e palladio o inquinanti come cadmio e piombo. Il sistema, scrive Spiccia, non usa molta acqua e può operare con acqua di mare. Può essere usato per immagazzinare energia solare in eccesso quando la rete elettrica è satura, o per alimentare il numero crescente di auto con pile a combustibile. Può essere installato sui tetti delle case, o i modelli più grandi sul tetto delle stazioni di servizio. Si potranno anche produrre modelli portatili per uso in zone di guerra o di disastri, o anche per campeggiatori o chi va a pesca.